In un post sul blog ufficiale della Fondazione Raspberry, il co-fondatore Eben Upton ha fornito alcune spiegazioni sul perché il loro Mini Computer, tanto amato dagli appassionati d’informatica di tutto il mondo e utilizzato in una moltitudine di progetti casalinghi, sia così difficile da reperire, nonostante le fabbriche della compagnia ne producano circa mezzo milione di unità ogni mese.
La motivazione di questa penuria, secondo Eben, sta nella priorità delle consegne dei Raspberry, il mini PC non ha trovato terreno fertile solo in ambito domestico ma viene ampiamente utilizzato in contesti industriali e commerciali e queste ultimi hanno la precedenza rispetto alle consegne ai clienti privati.
Upton si lascia andare ad una serie di consigli e rassicurazioni per gli utenti privati, raccomandando ad esempio di rivolgersi solo ed esclusivamente ai rivenditori ufficiali che devono attenersi a un listino prefissato che punta a impedire speculazioni, come già visto in passato con le schede grafiche. Fa poi presente che nonostante rifornire i clienti industriali in questo momento sia prioritario per l’azienda, non c’è penuria di materiali e che nel tempo le forniture agli utenti privati torneranno ad un regime più regolare. Sempre in merito alla produzione, aggiunge che le componenti richieste per i Raspberry Pi 4 e Compute Module 4 a 28 nanometri sono più facili da reperire rispetto ai componenti a 40 nanometri, che si utilizzavano per il Pi 3.
In un’ultima nota vengono analizzate anche le vendite compressive dei rivenditori ufficiali, che a partire dall’inizio del 2021 sono cresciute esponenzialmente, con l’azienda che ha faticato a tenere il passo. Ovviamente, oltre ai normali clienti buona parte degli acquisti erano effettuati da bot, che svuotavano gli scaffali dei rivenditori ufficiali facendo poi ricomparire i Raspberry presso altri negozi a prezzi sensibilmente rialzati. Questo ha spinto alcuni rivenditori, come ad esempio adafruit, ad implementare l’autenticazione a 2 fattori come misura di prevenzione.
Se invece siete in cerca di un Raspberry Pi, potete utilizzare il sito rpilocator che si occupa di tracciare le disponibilità dai rivenditori autorizzati e non solo, per generare una lista delle disponibilità sempre aggiornata consultabile tramite il sito ufficiale, feed RSS o Twitter nell’attesa che la situazione torni alla normalità, dunque aimè, sono il primo a dirvi che stavolta Amazon ed Ebay non ci possono aiutare....