win cloud

Una vera e propria esperienza PC virtualizzata: è quanto dovrebbe offrire Cloud PC, servizio su cui Microsoft sembra essere al lavoro ormai da tempo con l’obiettivo di arrivare al lancio entro la primavera del prossimo anno, fino ad oggi però rimasto al riparo da rumor e indiscrezioni.

Il servizio inaugurerà quella che viene definita l’era di Windows as a Service con la possibilità di accedere a un’istanza del sistema operativo in esecuzione sul cloud di Azure da qualunque postazione e dispositivo, anche mobile. Sarà con tutta probabilità indirizzato in un primo momento esclusivamente al mondo business ed enterprise così da sollevare le aziende dall’obbligo di dover continuamente fare i conti con la distribuzione degli aggiornamenti.

Cloud PC porterà Windows 10 sulla nuvola, basandosi sullo stesso principio già adottato per Windows Virtual Desktop. La stessa tecnologia sarà implementata in Windows 10X, in arrivo il prossimo anno, per l'utilizzo delle app Win32.

Microsoft Cloud PC è una nuova proposta strategica costruita sulla base di Windows Virtual Desktop per un’offerta Desktop as a Service. Sostanzialmente, Cloud PC fornisce ai clienti business un’esperienza Windows basata sul cloud moderna e versatile, consentendo alle organizzazioni di rimanere attive in una modalità semplice e scalabile.

Con linux è da tempo possibile acquistare un VPS o un server privato e adibirlo a Desktop remoto e cloud server, per piccoli gruppi di lavoro tramite il protocollo X2Go tranquillamente utilizzabile su terminali windows o linux, questa è una soluzione che già da tempo ho sperimentato e con le attuali linee fisse basate su fibra rendono l'esperienza utente sicuramente migliore che con le vecchie ADSL di anni fà.

x2go

Torri LTEL’iniziativa nasce come risposta all’accresciuta domanda di qualità e quantità di dati, utilizzando lo spettro disponibile nel modo più efficiente possibile, allocandolo sulle tecnologie di nuova generazione.

E’ l’esempio di Vodafone che porterà il 4G ad ulteriori 1.100 comuni, che fino a questo momento ne erano privi. Tutto ciò darà accesso ai servizi digitali a un maggior numero di persone, potenziando le prestazioni per il traffico dati e riducendo così il digital divide. Di conseguenza, migliorerà la risposta della rete nella fruizione dei servizi ad alto consumo di banda come la didattica a distanza, lo smart working e le soluzioni cloud.

L’utilizzo combinato delle frequenze del 4G con quelle oggi in uso per il 3G consentirà inoltre di ottimizzare il consumo dell’energia elettrica, in secondo luogo le frequenze utilizzate finora per la tecnologia 3G verranno invece riutilizzate in combinazione a quelle già in uso per il 4G per potenziare quest’ultima tecnologia di rete e in futuro per il 5G.

In breve, diventa uno step necessario per lasciare spazio alle nuove tecnologie di rete con dei vantaggi sia dal punto di vista prestazionale, del progresso e dell’efficienza energetica.

Poiché si tratta di una novità che riguarda fisicamente la rete Vodafone, la dismissione del 3G andrà quindi ad impattare anche tutti gli operatori virtuali italiani che sfruttano la rete dell’operatore, i cui marchi più popolari sono i seguenti: il secondo brand ho. Mobile, con l’aggregatore Effortel 1Mobile e Optima Mobile, con l’aggregatore Plintron NTmobile, Noitel (e i suoi vari ATR come ad esempio Netoip, Sija, UniPoste Mobile), Rabona Mobile (e il suo brand Sì Pronto!?!), WithU, e infine Lycamobile.

Si ricorda che secondo fonti certe prossimamente fra gli MVNO che sfrutteranno la rete Vodafone ci sarà anche PosteMobile Full, che sta per cambiare nuovamente rete di appoggio, attualmente WINDTRE.

Questo passaggio, di cui non si conosce ancora la data, non comporterà il cambio delle SIM per i già clienti in quanto operatore virtuale di tipo Full MVNO.

Nel corso degli ultimi anni tutti i virtuali sotto rete Vodafone appena elencati si sono già attrezzati rendendo disponibile il 4G per tutti i propri clienti, per cui dal punto di vista della navigazione internet, per coloro che hanno dispositivi recenti, non ci sarà alcun problema.

Invece, così come per i clienti Vodafone, anche i clienti degli operatori virtuali sotto rete Vodafone che utilizzano uno smartphone o una SIM non abilitati alla navigazione 4G dovranno fare i conti con gli stessi disagi, per cui in questo caso dovranno essere i clienti ad attrezzarsi per continuare la navigazione internet mobile.

Tuttavia c’è anche una questione che dovrà essere risolta da parte degli operatori: si tratta delle chiamate telefoniche, che nonostante continueranno a funzionare normalmente tramite rete 2G così come gli SMS, per via della dismissione del 3G non sarà più possibile navigare in contemporanea ad una chiamata, proprio a causa dello switch verso la rete 2G durante le telefonate.

Per evitare ciò sarebbe necessario che anche gli operatori virtuali abilitassero, chiaramente in accordo con Vodafone, la tecnologia VoLTE, che per i clienti dei virtuali con gli smartphone compatibili con questa tecnologia consentirebbe di effettuare e ricevere le telefonate tramite la rete 4G permettendo anche di continuare a navigare in internet durante una conversazione telefonica.

Cosa succede ai cellulari 2G e 3G ???

In molti si sono chiesti cosa succede dopo la dismissione delle reti 3G: Vodafone ha subito chiarito che per tutti i dispositivi e servizi in 2G e 4G la continuità di servizio sarà garantita senza nessun impatto rispetto alla situazione attuale. I dispositivi connessi attraverso tecnologia 3G e quindi non abilitati al 4G potranno continuare ad effettuare chiamate e inviare SMS, ma potrebbero riscontrare dei rallentamenti della navigazione Internet.

Staremo a vedere....

hdd ext
Appartenente alla linea Backup Plus Hub, questo Seagate è un hard disk che si connette alla porta USB 3.0 (retrocompatibile con USB 2.0) del computer per far sì che non si debba scendere a compromessi in termini di spazio e velocità nel trasferimento dati. Le dimensioni sono pari a 192x118x41 mm, mentre il peso di attesta a 1,06 Kg

Se hai bisogno di unità compatte e leggere, da portare sempre con te, opta per gli hard disk da 2,5“ autoalimentati che funzionano semplicemente collegandoli al computer (o a qualsiasi altro dispositivo) tramite un cavo USB.

Se invece non hai grosse esigenze di mobilità potresti optare per i dischi da 3,5” che sono più grandi di quelli da 2,5″, più pesanti e spesso hanno un alimentatore separato (cioè vanno messi in corrente). In compenso hanno una velocità di rotazione generalmente più alta (7.200 rpm contro le 5.400 rpm dei dischi da 2,5″) e sono mediamente più economici a partià di dimensione. Una maggiore velocità di rotazione, come facilmente intuibile, significa una maggiore velocità nell’accesso ai dati presenti sul disco.

In entrambi i casi li ritrengo un buon compromesso per backup periodici o storage temporaneo di dati poco importanti, in quanto rispetto a un NAS (Network Attached Storage) se il suddetto disco esterno si guasta perderete tutto, mentre con un NAS con almeno due dischi avrete la ridondanza in caso di guasto di un dei due.

Solo per breve tempo al prezzo di circa 139 euro invece di una media di 200 come da listino, in qualità di offerta che anticipa il Black Friday. Il prodotto si trova in Italia e viene consegnato a domicilio in pochi giorni dopo la conferma dell’ordine, per ora con spedizione gratuita.

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no bigGGoogle ha annunciato un cambio nelle regole di gestione dello spazio di storage sui propri server. Gli utenti aventi un Google Account erano oggi sostanzialmente persuasi di avere spazio pressoché infinito poiché i limiti disponibili erano talmente alti da non rappresentare una preoccupazione per la gran parte della community. Ora però la storia cambia…..

Tutto avrà inizio a partire dal 1 giugno 2021. Da quel giorno in poi Google inizierà a calcolare il peso dei file caricati sul proprio account, ponendo un limite massimo di 15GB per tutti. Entro questo quantitativo dovranno esserci le immagini di Google Foto, i documenti di Google Docs, i fogli di calcolo di Google Spreadsheet, nonché form, presentazioni e tutto quel che è il mondo di Google Drive.

Il peso maggiore è quello degli allegati delle mail o di foto/video di backup dai propri dispositivi mobile. Nel computo complessivo non rientrano i file caricati prima del 1 giugno 2021: da quella data si parte dunque tutti dallo stesso livello.

Google ha spiegato di voler porre un tetto massimo, per poter continuare ad investire sul servizio ed evitare che pochi utenti possano abusare della gratuità concessa a tutti. Cosa succede oltre i 15GB di spazio? Occorrerà semplicemente pagare un abbonamento a Google per il servizio di archiviazione che consente di mettere da parte tutto il materiale che si desidera a prezzi contenuti.

E ATTENZIONE: Qualora un utente non utilizzi un servizio per oltre 2 anni, lo spazio occupato sarà cancellato (ma riceverà più di una notifica prima che la cancellazione possa avvenire).

Appoggiarsi a servizi terzi che spacciano tutto facile, semplice e gratuito spesso porta a doversi sottomettere poi ad un business studiato a tavolino che nel corso del tempo (a volte anche anni) poi porta alla dipendenza forzata a questi strumenti che sembrano l'unica soluzione.

Esistono molteplici alterantive (Nas custom, Personal Cloud, Microserver etc.. etc...) per staccarsi dai servizi delle grandi aziende e ritornare proprietari dei propri dati, se qualcuno fosse interessato alle soluzioni può sempre contattarmi e leggere alcuni articoli che già ho pubblicato.

Quando si parla di connessione in fibra ottica, spesso ci si trova davanti a due acronimi: FTTC e FTTH. Conoscere il significato di queste sigle è utile perché sintetizza la qualità e l’effettiva prestazione della connessione, caratterizzata dalla composizione dei cavi di rete. Per poter comprendere pienamente la differenza tra le due tecnologie, bisogna capire in che modo le infrastrutture di rete ci permettono di utilizzare internet.

Accedere al web è possibile grazie alla rete di cavi che si snoda attraverso il pianeta connettendone i vari paesi come un sistema di capillari. Il cuore di questa struttura è costituito dalle centrali di trasmissione dei vari operatori telefonici, che non sono collegate direttamente alle abitazioni ma a una serie di cabinati di smistamento. È da lì che i cavi si ramificano e raggiungono le case delle singole persone.