Che cosa fare se Internet Explorer si chiude subito e si apre Microsoft Edge al suo posto in Windows 10??? Per quanto sia ormai vecchio, e nel prossimo anno arriverà alla fine del suo ciclo di vita, il browser Internet Explorer, in alcuni ambiti aziendali, è ancora molto usato. Proprio in questi giorni mi stanno arrivando delle richieste da utenti che hanno ricevuto degli avvisi, un popup nel browser, sulla necessità di installare Microsoft Edge.

edge1

Dopo averlo installato cliccano sopra i link di Internet Explorer, che si apre solo per un attimo chiudendosi senza errori, e questi collegamenti vengono aperti da Microsoft Edge.

Il ripristino dell’apertura dei link con Internet Explorer è per fortuna semplice.

Inserite nel browser Edge la stringa edge://settings/defaultbrowser e controllate come è impostato Consenti a Internet Explorer di aprire siti in Microsoft Edge.

La scelta consigliata è solo per quelli incompatibili, mentre io trovavo in questi utenti "Sempre", quello che invece serve, per aprire sempre i link in Internet Explorer, è Mai.

edge2

PrivacyLa privacy è la parola chiave più discussa e cercata. Mentre sempre più utenti stanno diventando consapevoli della loro presenza online, il termine privacy sta raccogliendo più attenzione. Tutti sono alla ricerca di privacy sul loro computer, telefoni o qualsiasi altro dispositivo per quella materia. In questo post ti presenterò brevemente uno strumento che ti aiuta a mantenere la tua privacy su un computer Windows 10. WPD o Dashboard sulla privacy di Windows è un software gratuito che consente di personalizzare le impostazioni del sistema in modo che nessun dato venga raccolto dal tuo computer.

WPD è una applicazione portatitle, ovvero che non richiede installazione, che con un clic di mouse permette di disattivare criteri di gruppo, servizi, attività pianificate e altre impostazioni responsabili della raccolta e della trasmissione dei dati dal PC ai server di Microsoft, bloccando gli indirizzi IP di telemetria e via dicendo.

Proprio perchè è uno strumento semplice ma molto potente che agisce sulle impostazioni "nascoste" del sistema, per ogni configurazione attivata va attentamete letto il suo impatto sul sistema.

WPD non effettua il backup delle impostazioni di Windows 10: il consiglio iniziale è quindi quello di creare almeno un punto di ripristino digitando Crea un punto di ripristino nella casella di ricerca quindi premendo il pulsante Crea.

Pagina ufficiale del download per WPD
https://wpd.app/

windows11

Il nuovo sistema operativo di Microsoft verrà rilasciato il 5 ottobre. L'aggiornamento verrà reso disponibile gradualmente per tutti i PC Windows 10 compatibili e dallo stesso giorno inizierà la vendita dei primi computer con Windows 11 pre-installato.

La disponibilità dell'aggiornamento sarà scaglionata: priorità ai nuovi device

Anche per questo motivo i nuovi dispositivi saranno i primi a ricevere l'aggiornamento a Windows 11, che verrà distribuito in modo graduale a partire dal 5 ottobre, con un processo di allargamento della platea che proseguirà fino a metà 2022.

L'utente non deve fare nulla: sarà il proprio PC Windows 10 ad avvisare quando l'aggiornamento sarà disponibile per il proprio dispositivo (a patto di avere gli aggiornamenti attivi - si si possono ancora disabiltare!).

Microsoft spiega che adopererà un algoritmo basato su fattori come le specifiche hardware, l'affidabilità e l'età dei computer per determinare la precedenza di distribuzione dell'aggiornamento verso tutte le macchine Windows 10 già presenti sul mercato. Windows 10 resta supportato fino al 14 ottobre 2025

Microsoft pubblicherà a breve la nuova versione dell'app PC Health Check che consentirà di determinare con semplicità se il proprio computer è effettivamente compatibile con Windows 11.

WUBWindows Update Blocker (WUB) è uno di quei software di terze parti che non possono mancare in qualsiasi PC basato su Windows 10, un tool in grado di disabilitare, in maniera pratica, sicura ed efficace, i pestiferi aggiornamenti ossessivo-compulsivi dell’ultimo sistema operativo di casa Microsoft.

Grazie a WUB, la disabilitazione di Windows Update (WU) e servizi di sistema correlati è questione di un paio di click. E non c’è alcun pericolo, diversamente da quanto capita con i tool concorrenti, che WU torni improvvisamente ad attivarsi scaricando e installando gigabyte di patch senza alcuna autorizzazione specifica da parte dell’utente.

L’aggiornamento di Windows 10 rilasciato nel 2019 (1903) ha reso meno angustiante e fastidiosa la pratica di utilizzo di Windows Update, ciononostante un tool come WUB continua a offrire una soluzione essenziale, definitiva e di facilissima gestione al problema delle patch automatiche di Windows 10.

La release di Windows Update Blocker arriva a oltre un anno di distanza dall’ultimo aggiornamento, offrendo in buona sostanza le medesime funzionalità disponibili in precedenza ma aggiungendo qualche novità qui e lì. La GUI e le icone sono ora meno lillipuziane, è disponibile una versione a 64-bit del programma e il codice di base risulta migliorato e corretto.

Pagina ufficiale del download per Windows Update Blocker
https://www.sordum.org/downloads/?st-windows-update-blocker

Microsoft ha aggiunto alcuni chiarimwin11enti riguardo all’installazione di Windows 11 (che sembrava poter essere caricata solo su computer con caratteristiche ben precise). Potrà essere installato anche su computer vecchi, ma solo a mano e non tramite aggiornamento cloud.

Tutti coloro che lo vorranno potranno installare Windows 11, anche su computer privi di modulo hardware TPM e su macchine prive di processori supportati. Tutto questo, ovviamente, a rischio di chi decide di farlo.

Detta così può sembrare un po’ complicata, ma Microsoft ha spiegato che tutti i requisiti, anche molto rigidi, che ha scelto di mettere su Windows 11 sono stati pensati per coloro che vogliono aggiornare da Windows 10 a Windows 11 tramite Windows Update e che vogliono la certezza che tutto sia compatibile e che funzioni alla perfezione. La cosa include ovviamente anche i milioni di utenti aziendali, e solitamente sono proprio le aziende restie, per i problemi che un aggiornamento può comportare, a fare un salto verso una nuova release di sistema operativo.

Potrà quindi fare l’aggiornamento a Windows 11 usando il processo automatico solo chi rispetterà determinati requisiti, tutti gli altri potranno comunque scaricare la ISO di Windows 11 da copiare su una chiavetta “bootable” e installare Windows senza alcun problema. Sarà tuttavia una installazione pulita, non un aggiornamento, e si dovranno comunque rispettare quelli che sono i requisiti minimi: processore 64-bit 1GHz con due o più core, 4GB di RAM e 64GB di storage. Non verrà controllato però il modello e nemmeno la presenza del modulo di sicurezza.

Microsoft non vuole tuttavia che questo metodo venga utilizzato dai normali utilizzatori ed è anche il motivo per il quale non viene affatto pubblicizzato. Ci sarebbe anche un altro elemento non depone a favore dell’aggiornamento manuale: coloro che usano questo metodo non avranno accesso pare agli aggiornamenti di sistema e di sicurezza.

Questo punto non è tuttavia chiaro: Microsoft dovrebbe bloccare il Windows Update ma non la possibilità di installare patch manuali nel caso in cui l’utente voglia farlo. La stessa cosa riguarderebbe anche i driver. Se la cosa fosse confermata non sarebbe un grosso problema, perché siamo abbastanza certi che arriverebbero utility di terze parti che faciliterebbero comunque l’aggiornamento dei driver e delle patch di sistema. Si tratterebbe tuttavia di una strada percorribile solo da un utente con esperienza.

Microsoft, insomma, si è resa conto che con le attuali limitazioni avrebbe ridotto il numero di computer aggiornabili a Windows 11 ed è corsa ai ripari anche se si tratta comunque di una soluzione che interessa pochi utenti. Molti altri, interessati a Windows 11 ma con un computer che non rispecchia le specifiche, si troveranno comunque davanti al dubbio se cambiare PC o se restare con Windows 10. Voi che farete? passerete a Linux?