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Lo smart working è ormai entrato a far parte (per forza di cose) delle nostre vite. E mentre il mondo lottava contro la pandemia, l'invisibile guerra alla cyber-criminalità cresceva ad un livello allarmante. Sempre più lavoratori e aziende hanno subito attacchi informatici con una frequenza maggiore: parliamo di un attacco ogni 10 secondi, in media. Molte di queste minacce possono fortunatamente essere evitate seguendo dei semplici consigli di sicurezza, sebbene la protezione definitiva la si possa ottenere solamente utilizzando una VPN.

Cinque consigli per proteggersi durante lo smart working

Per aiutarti a non cadere vittima di cyber attacchi, ecco cinque suggerimenti per gestire al meglio ed in completa sicurezza il lavoro da remoto.

1. Separare i dispositivi personali da quelli ad uso professionale

Quando si lavora da casa, è facile confondere e mischiare il mondo del lavoro con la propria sfera privata. Una soluzione per scindere questi due aspetti è possedere dispositivi separati, come ad esempio un computer o un cellulare aziendali. Questa decisione è anche la più sicura in termini di sicurezza, dal momento che un device di lavoro difficilmente avrà al suo interno i nostri dati sensibili.

2. Cambia spesso le tue password (e rendile più forti)

Se sei quel tipo di utente che crede che le password siano una sorta di entità inviolabile, dovrai ricrederti. È stato infatti recentemente reso noto che le password di lunghezza inferiore a dieci caratteri hanno un'ottima probabilità di essere violate in meno di un'ora. Non è un mistero che le chiavi di accesso hackerate sono uno dei punti di ingresso più comuni quando si parla di attacchi informatici. Il consiglio è quello di creare password forti, magari con simboli e numeri, che non richiamino in alcun modo la nostra sfera personale (aboliti nomi e date di compleanno) e soprattutto che siano tutte diverse fra loro. L'ideale sarebbe avere una password diversa per ogni account.

3. Usa l'autenticazione a due fattori

L'autenticazione a due fattori utilizza un sistema – appunto – a due “fattori”: oltre alla password, dunque, per completare l'accesso ci sarà bisogno di un ulteriore passaggio, come un codice ricevuto sul telefonino oppure via mail. È una salvaguardia in più per i nostri account, specialmente quelli più importanti come un conto in banca. Lo stesso metodo può essere applicato per tutto ciò che riguarda il mondo del lavoro, ad esempio per l'accesso al nostro indirizzo e-mail, così da ridurre al minimo i rischi di violazioni indesiderate.

4. Evita di cliccare link poco sicuri

La tecnica del phishing è ormai nota alla stra grande maggioranza della popolazione che naviga il web e tutti sappiamo che non dovremmo cliccare su e-mail, banner o link che ci sembrano sospetti. Esistono però altre forme di phishing, chiamate smishing e vishing, aumentate in maniera esponenziale fra il 2020 e il 2021. Lo smishing è quando ricevi un SMS che include un collegamento potenzialmente pericoloso, spacciandosi per un'istituzione nota – ad esempio le Poste o la banca. Il vishing, invece, si verifica quando i malintenzionati chiamano direttamente il telefono della vittima, fingendosi rappresentanti di un'azienda o di una persona cara e chiedendo informazioni personali e private. La regola base la conosciamo tutti: mai dare i nostri dati sensibili. A nessuno.

5. Usa una VPN

Quando sei in ufficio, la tua azienda ha sicuramente attivato un programma di protezione da hacker e virus per i suoi dipendenti. E quando lavori in smart working da casa o in un bar? La risposta si chiama VPN e si tratta di una sorta di rete virtuale privata che garantisce privacy e anonimato quando navighi nel web grazie ad un canale riservato e criptato che prende il nome di tunnel VPN.

Per avere maggiori informazioni e per consulenza specifica su tutti gli aspetti appena citati non esitare a contattarmi

ffp2

Gennaio sarà un mese estremamente lungo e intenso..... a suggerirlo è l'aumento dei contagi in Italia e la forte corsa ai tamponi che si sta vivendo in tutto il Paese.

L'introduzione delle mascherine FFP2 come nuovo obbligo al chiuso, e grazie ad una aumentata sensibilità nei confronti della maggior protezione che questo tipo di mascherine offre, le FFP2 hanno iniziato a scomparire dagli scaffali e anche online iniziano a scarseggiare.
Le ho cercate su alcuni dei siti più frequentati per l'acquisto di strumenti di protezione personale di questo tipo e la risultanza è sempre la stessa: "gli sconti sono scomparsi e le scorte sono ai minimi termini...."

Ho così cercato su Amazon quali siano le opzioni più convenienti, così da poter offrire una alternativa al minimo costo per quanti in queste ore stanno cercando di fare incetta di DPI da poter utilizzare nelle settimane a venire.

Si tratta di mascherine con certificazione CE, immediatamente disponibili e di buona fattura (comprendono anche il laccetto per ridurre la tensione sulle orecchie e legarle dietro la testa)
Personalmente ho scartato quelle a prezzo superiore e quelle con invio non assicurato nell'immediato, nonché quelle sulle quali (per provenienza o prezzo eccessivamente basso) nutriamo qualche dubbio di troppo sulle certificazioni.
I prezzi sono generalmente in crescita su tutti gli store...affrettatevi

Link:
Mascherina FFP2 10pz: https://amzn.to/3FdKTL4
Mascherina FFP2 25pz: https://amzn.to/3f6rxg2

Nessun allarme!!!
Non volevo dimenticarmi di augurare a tutti (speriamo) un buon 2022!

auguri anno 2022

auguri

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albero natale

android debug bridgePer consentire una comunicazione tra il proprio dispositivo Android e il PC di casa è necessario utilizzare ADB, ecco in cosa consiste e come funziona.

A volte può essere utile far comunicare il proprio cellulare o il proprio tablet Android con il computer di casa, per tutta una serie di motivi. Si potrebbe ad esempio voler scaricare foto e documenti, o viceversa caricarli sullo smartphone in modo da averli sempre a portata di mano. Per questo esiste Android Debug Bridge, uno strumento che si trova nel software SDK (ovvero negli strumenti di sviluppo per le applicazioni di Android).
Esso consente una comunicazione veloce tra i due dispositivi, con tutti i vantaggi del caso.

Il Debug Usb:
Per utilizzare ADB Android serve una funzionalità particolare, denominata Debug USB. Essa consente di avviare una comunicazione avanzata con il proprio dispositivo, installando applicazioni, leggendo informazioni di sistema ma anche abilitando permessi di root.
Ma di cosa si tratta? Il nome deriva dal processo denominato debugging, ossia la ricerca di bag e la loro correzione. Questo strumento serve soprattutto agli sviluppatori di applicazioni e appare in un menù nascosto. Connesso quando il PC è collegato allo smartphone è possibile verificare la app in fase di sviluppo. È anche possibile cambiare alcuni aspetti specifici del software presente nello smartphone o ancora si può sviluppare un’applicazione di Android.

ADB a cosa serve:
ADB può essere veramente utile in diverse occasioni, laddove si voglia ampliare l’utilizzo del proprio dispositivo Android. È tutt’altra cosa, infatti, lavorare direttamente sul proprio smartphone rispetto a poter intervenire su esso utilizzando un terminale. Dunque Android Debug Bridge consente agli utenti di personalizzare i propri cellulari o tablet, ad esempio accedendo a delle funzionalità nascoste, che con un accesso normale non si potrebbero visualizzare.

Si tratta di funzionalità molto utili soprattutto per i più esperti, come ad esempio strumenti per le applicazioni di scrittura. Ma sono molto importanti anche per gli sviluppatori di applicazioni. Con questo strumento si possono infatti inviare dei comandi avanzati al proprio dispositivo. Un’altra funzione molto utile di ADB Android è quella di poter recuperare dei dati dal dispositivo quando si trova nella modalità recupero. Questo consente quindi di poter andare a ritrovare vecchie foto o documenti salvati.

Come funziona ADB:
A questo punto cerchiamo di capire come usare ADB Android. È bene sapere che per consentire una comunicazione tra PC e smartphone/tablet è necessario avere un cavo USB e una connessione wireless. Inoltre bisogna attivare preliminarmente le cosiddette funzionalità aggiuntive Android, alla voce "Debug Usb", che consente al computer di accedere al file system del proprio dispositivo.

Cosa si può fare con ADB:
A questo punto sono diversi i comandi che si possono eseguire con ADB Android. È infatti molto utile soprattutto laddove si vogliano salvare materiali di vario tipo. Un caso molto classico è quello dello smartphone pieno: prima di formattarlo per liberare spazio è importante poter salvare quanto contiene. ADB Android consente non solo di fare il backup della scheda SD, ma anche di copiare nel computer i file memorizzati sul dispositivo, o viceversa passare su quest’ultimo alcuni contenuti salvati sul PC.

Con ADB il download del materiale memorizzato è sempre possibile. Altra funzionalità importante è la possibilità di installare sul dispositivo Android applicazioni che sono sul computer. Vi sono inoltre tutta una serie di funzionalità dedicate agli sviluppatori.

I principali comandi di Adb Android:
Android Debug Bridge può eseguire diversi comandi, in base alla funzione richiesta, ad esempio:

  • "ADB reboot", per riavviare il dispositivo in remoto sarà necessario utilizzare , che consente un riavvio in modalità normale
  • "ADB reboot recovery" consente un riavvio in modalità di ripristino, quando si deve recuperare qualcosa.
  • Altra modalità di riavvio possibile con ADB Android è in "Bootloader Mode", che si usa nei dispositivi in cui questa funzionalità è disponibile, oppure, anziché andare dapprima in Bootloader e scegliere poi "Fastboot", è possibile riavviare direttamente in modalità Fastboot con "ADB Reboot Fastboot".
  • "ADB Reboot Fastboot" è modalità consente di flashare dei recuperi personalizzati ma anche Rom personalizzati sul proprio dispositivo.
  • "ADB push Source Destination" ad esempio è il comando che consente di inviare file sul dispositivo, sarà ovviamente necessario specificare il percorso di origine del file all’interno dell’argomento del comando e la destinazione in cui si desidera inviare il file.
  • "ADB pull FileLocation Destination" invece per scaricare invece dei file dal dispositivo. Anche in questo caso sarà necessario specificare percorso e destinazione.
  • "ADB install APKLocation", si possono installare app sul dispositivo

Adb, ha molte altre funzioni che non sto qui a elencare, è sufficiente una breve ricerca per trovare il manuale completo e le sintassi da utilizzare, chiudo la panoramica sullo strumento specificando che per installare adb ci sono due strade, installare tutto il setup SDK dell'Android studio (utile se volete sviluppare app), oppure gli adb minimal tools che è stato estratto dall SDK da volonterosi utenti nell'web, e si possono trovare su molti siti.

Link utili:
SDK Android Studio: https://developer.android.com/studio
ADB setup minimal tools: https://www.androidfilehost.com/?fid=746010030569952951
ADB portable minimal tools: https://androidfilehost.com/?fid=962187416754459552