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ll 31 marzo di ogni anno si celebra il World Backup Day per suggerire agli utenti l’uso di soluzioni che permettano di creare una copia di sicurezza dei dati.

Come tutti i dispositivi elettronici anche l’unità di storage (hard disk o SSD) del computer o dello smartphone non ha una durata infinita. Alcune volte basta un problema di alimentazione per “mandare in fumo” migliaia di documenti, foto e video.

Lo scopo principale di un backup è quello di avere un piano di ripristino nel caso in cui i dati primari diventino inaccessibili.

Esistono diversi scenari che potrebbero verificarsi in cui sarebbe utile avere un backup dei dati: se il telefono viene rubato e tutte le foto e i video vengono perse, se un disco rigido esterno si arresta in modo anomalo, eliminando i dati, se un virus compromette i dati finché non vengono rimosse le restrizioni, se accidentalmente qualcosa di importante viene eliminato dal computer o dal telefono. 

Da uno studio commissionato da Kingston Technology emerge che nel mondo, ogni minuto, 113 telefoni cellulari vengono persi o rubati, per un totale di 162 mila unità al giorno, e l’84% degli intervistati afferma di aver perso i propri dati almeno una volta nella vita. Solo il 18% dichiara di eseguire il backup almeno una volta al mese.

Per questo esiste la Giornata Mondiale del Backup, nata nel 2011 per sensibilizzare gli utenti circa l’importanza del backup.

Il consiglio è di avere sempre tre copie dei dati che si desidera tenere al sicuro: due nella memoria fisica (come un telefono, un computer, un’unità flash USB o un disco rigido) e una magari nel Cloud. Sulla pagina ufficiale del World Backup Day si può leggere la frase, che suona sia come monito che come impegno: “Giuro solennemente che il 31 marzo farò il backup dei miei documenti e ricordi preziosi”.

E voi fate i backup???

ovh fireSe vi state chiedendo perché vi siete imbattuti in alcuni siti down proprio oggi? C'è una spiegazione,nel corso della notte, intorno alle 3, un incendio si è sviluppato all'interno di uno dei datacenter più grandi d'Europa, a Strasburgo. Le fiamme hanno avviluppato alcuni degli edifici ( SBG1, SBG2, SBG3, SBG4) che compongono il complesso di proprietà della società francese OVH, distruggendo migliaia di server e causando l'interruzione del servizio anche di quelli che sono scampati all'incendio, facendo così sprofondare nel buio tutti i domini che vi si appoggiano (tra cui anche alcuni italiani). Attualmente è ancora difficile fare una stima precisa dei danni e una lista delle centinaia di siti down.

La buona notizia è che nessuno dei dipendenti che si trovavano all'interno degli edifici ha riportato ferite: si sono messi in salvo dopo aver allertato i vigili del fuoco, che sono stati poi impegnati tutta la notte nell'impresa di domare le fiamme che hanno acceso il cielo di Strasburgo, come si può vedere dalle impressionanti immagini qui sotto.

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OVH è una stabile realtà (anche io ho parecchie macchine hostate da loro), forse il terzo più grande player di soluzioni di hosting e VPS mondiale, OVH è un acronimo di On Vous Héberge ("noi vi ospitiamo"), ed è una società che ha sede in Francia, a Roubaix, ma i suoi 17 datacenter sono sparti per tutta l'Europa, e inglobano un totale di 250 mila server che offrono servizi a 17 Paesi, tra cui l'Italia, la Francia, la Germania, l'Irlanda, la Polonia, il Regno Unito, il Canada e gli Stati Uniti.

Spesso appoggiarsi esclusivamente a soluzioni cloud non è sufficiente, un buon piano di Disaster Recovery e di backup dai dati può salvari!
Pensa se ti fossi affidato solo a una soluzione esterna "perchè loro sono più bravi" e in una situazione simile, avresti potuto rischiare di perdere dati e bloccare il tuo business? Perchè allora non essere indipendenti e rendere il tuo business e la tua struttura informatica iperconvergente ed ibrida?

 

whatsappWhatsApp ha comunicato lo scorso fine settimana che gli utenti vedranno un banner contenente maggiori informazioni sulla nuova policy della privacy e i nuovi termini d’uso del servizio. Ma cosa succede se non vengono accettate le modifiche che entreranno in vigore il 15 maggio?

WhatsApp consentirà solo chiamate e notifiche

WhatsApp ha specificato che chiederà agli utenti di leggere le modifiche e di accettarle entro il 15 maggio per avere la piena funzionalità del servizio. Se gli utenti non accetteranno i nuovi termini, l’account non verrà eliminato, ma non sarà possibile utilizzare tutte le funzionalità.

Una nuova pagina nelle FAQ spiega che, per un breve periodo di tempo, gli utenti potranno ancora ricevere chiamate e notifiche, ma non potranno leggere o inviare messaggi. Sarà possibile accettare le modifiche anche dopo il 15 maggio. A partire da questa data entrerà tuttavia in vigore la policy sugli account inattivi. Se non viene effettuato l’accesso per 120 giorni, l’account sarà eliminato.

WhatsApp sottolinea che prima del 15 maggio è possibile esportare la cronologia delle chat e scaricare il rapporto dell’account (informazioni e impostazioni). È ovviamente possibile cancellare l’account, ad esempio se l’utente vuole utilizzare servizi concorrenti, ma ciò comporta l’eliminazione della cronologia dei messaggi, l’eliminazione dei backup e la rimozione da tutti i gruppi.

I nuovi termini del servizio e le modifiche alla policy della privacy riguardano le conversazioni tra aziende e clienti. I partner commerciali offriranno la possibilità di effettuare acquisti tramite WhatsApp e assistenza pre/post vendita. Nessun dato degli utenti verrà condiviso con Facebook.

Non è il caso di valutare altri sistemi di messaggistica se le nuove policy non ci aggradano??

Basta scuse!!! non passavi a Telegram per paura di perdere le tue chat, cronologie o file scambiati con gli amici??? A partire da qualche giorno, tutti possono portare la loro cronologia chat - inclusi video e documenti - su Telegram da app come WhatsApp, Line e KakaoTalk. Questo funziona sia per le chat private che per i gruppi!
Qui l'annuncio ufficiale e le info per effettuare il passaggio facilmente.

telegram app

 

 

WhatsApp non fa ammenda, ma fa comunque un passo indietro: la discussa policy per la gestione dei dati subisce una battuta d’arresto e viene spostata di tre mesi, lasciando così agli utenti molto tempo in più per capire (ed al gruppo molto tempo in più per spiegare). La polemica viene congelata con un rinvio, insomma, ma anche con un linguaggio che lascia trapelare una certa acrimonia nei confronti di quanti hanno riportato in modo inesatto ciò che stava per accadere.

Nel frattempo agli utenti giungono piene rassicurazioni: nessun account sarà rimosso o cancellato, nessuna forzatura sarà portata avanti né oggi, né l’8 febbraio, né in seguito. Da oggi inizia un tentativo di riappacificazione per tutti i transfughi che in queste ore hanno sentito le sirene di Signal o Telegram ed hanno pensato di migrare le proprie comunicazioni.

WhatsApp, policy rinviata
A pesare su quanto accaduto c’è sicuramente la storia di Facebook, gruppo chiaramente famelico di dati, nonché l’improvvisa richiesta di accettare un’informativa che pochi hanno letto e ancor di meno hanno compreso. L’intervento del Garante Privacy italiano è stato in tal senso tempestivo e chirurgico nell’identificare le mancanze di WhatsApp: testo poco chiaro, scarsa trasparenza ed una conseguente mancata libertà di scelta da parte dell’utenza. Ecco perché il Garante ha spostato la discussione sul campo europeo (alzando quindi la posta) e minacciando interventi d’emergenza.

Per una volta una battaglia vinta! ma la guerra è lunga....